Negli ultimi anni, lasciare il Sud è diventata quasi una tappa obbligata: studio al Nord, lavoro all’estero, e un sogno che sembra possibile solo altrove. Ma oggi qualcosa sta cambiando. E se il futuro non fosse altrove, ma proprio qui?
Restare non significa rinunciare. Significa scegliere di costruire. Di guardare al proprio territorio non solo per ciò che manca, ma per quello che può diventare.
Il mondo tech non è fatto solo di grandi capitali e sedi a Milano o Bologna. Sempre più professionisti digitali lavorano da remoto, in team distribuiti, o costruiscono progetti dove vivono, anziché dove "succede tutto".
E il Sud Italia, con il suo capitale umano formato ma sottoutilizzato, può diventare un laboratorio straordinario per nuove forme di lavoro.
Giulia, UX designer, ha scelto di tornare in Calabria dopo anni a Londra. Ora lavora per una startup americana e guida una community locale di designer.
Marco, sviluppatore full-stack, ha aperto una micro-agency con altri due freelance tra Puglia e Basilicata. Oggi seguono clienti in Italia e Germania, da un coworking tra gli ulivi.
Sono storie come queste che Dritara intercetta e supporta ogni giorno. Non storie eroiche, ma esempi concreti di ciò che succede quando il talento incontra una visione.
Dritara nasce proprio per questo: rendere visibili le possibilità, accompagnare chi vuole restare, offrire strumenti, connessioni e una community autentica.
Attraverso contenuti, consulenza e matching, Dritara aiuta i talenti del Sud a crescere restando, non scappando. E aiuta le aziende a trovare quelle figure che spesso credono di non avere intorno.
Costruire il proprio percorso tech nel Sud è possibile. Ma serve una rete. Serve accesso. Serve visione.
Il Sud ha bisogno di persone che non solo partono, ma che ritornano con l'intento di costruire da qui.
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